mercoledì 11 luglio 2012

MEDIATORI CREDITIZI: I COLLABORATORI NON DOVRANNO ESSERE AGENTI DI COMMERCIO

IL MINISTERO DEL LAVORO RITIENE INOPPORTUNO INGESSARE LA REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITA’ DI MEDIATORE CREDITIZIO IN UNO SCHEMA CONTRATTUALE PREDETERMINATO. 

 La Direzione Generale delle Relazioni Industriali e dei Rapporti di Lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso noto ieri 10 luglio 2012 un documento in cui si prende atto, della tesi da sempre difesa dalla FIMAA, unica tra le associazioni di settore a tutela della categoria: i collaboratori dei mediatori creditizi non possono essere esclusivamente agenti di commercio. 

La riflessione del Ministero del Lavoro, promossa dall’intervento del Segretario Generale FIMAA Rossano Asciolla che ha evidenziato, nell’incontro svoltosi lo scorso 31 maggio, a cui erano presenti insieme a FIMAA i sindacati NIDiL/CGIL, FENAMEC/FeLSA/CISL, R12/IULCA/UIL e SIMEDIA/ALE/UGL, che: “l’attività degli intermediari non è analoga a quella degli agenti di commercio. 

L’intermediario infatti svolge attività di mediazione e non promuove la conclusione dei contratti”. Su questa linea il Ministero ha sviluppato la tesi, prendendo atto delle posizioni delle parti, evidenziata per prima anche dal Responsabile dei Creditizi Sandro Borselli e del Consulente Nazionale Giovanni Pantanella, che porta a definire non corretta sul piano giuridico la posizione del MEF. 

Non è opportuno imporre per legge l’obbligo di adottare una tipologia contrattuale predefinita. Asciolla sul tema commenta: “ora ci aspettiamo un passo di saggezza da parte del MEF che potrebbe, in questa fase di lettura da parte del Parlamento, ritirare dal provvedimento correttivo quella norma diciamo così inopportuna” e prosegue il Presidente FIMAA Valerio Angeletti: “ciò rappresenterebbe il riconoscimento di quanto da sempre sostenuto da Fimaa per i reali interessi di tutti i soggetti operanti nel comparto della mediazione creditizia e per la continua ricerca di tutelare tutti i 126.000 ex mediatori creditizi .”


Fonte: fimaa